elena salvadori mamma

LE TANTE “M” DELLA PAROLA MAMMA

Cara mamma, sono il bambino che sta crescendo nella tua pancia, sono grande come un fagiolino eppure già così importante da sconvolgerti la vita!

Tra poco verrò al mondo grazie a te e questo ci legherà per sempre.

Mi raccomando mamma, non cadere nel tranello di dover essere perfetta, perché a me andrai bene in tutti i modi!” 

mamma

C’è mai stato amore più grande, sul quale poter sempre contare se non quello tra madre e figlio?

Come ci ricorda saggiamente Winnicott, pediatra e psicanalista,

“Un bambino non può esistere da solo, ma è essenzialmente parte di un rapporto”

mamma e neonato

Eppure io ci ho litigato tanto…

Chissà che mi aspettavo da lei, chissà che cosa lei si aspettava da me!

Forse più grande è l’amore più crescono le aspettative, o forse avere un affetto così forte, lega a tal punto da sentirci autorizzati a chiedere tutto. Questo, penso, rappresenti l’aspetto positivo e negativo di un rapporto così viscerale per indole.

La verità è che una mamma, prima di tutto è una donna, ed è perfetta e scontata solo per il suo bambino.

Nella tenera favola dell’elefantino volante, prodotta dalla Walt Disney nel 1941, la storia tra Jumbo ed il suo cucciolo Dumbo, ha in sé tutta l’essenza dell’importanza del legame madre – bambino.

Quando le altre elefantesse o i ragazzini in visita al circo, deridevano le enormi orecchie dell’elefantino, lei lo trovava grazioso lo stesso perché era il suo cucciolo e pur di difenderlo ha agito irrazionalmente a discapito della sua stessa libertà.

Dumbo poi, anche grazie al suo fidato amico, un topolino di nome Timoteo, nonostante la tristezza di essere solo senza la sua mamma, ha trovato il coraggio di volare e sfruttare così quello che per tutti era un “enorme difetto”, per tutti, fuorché per la sua mamma.

Questo dà forza, l’amore di una mamma dà forza.

Le mamme non devono risolvere tutti i problemi che i loro figli incontreranno nel crescere, ma tentare di appoggiarli e sostenerli con il loro amore nonostante i difetti o gli sbagli.

Questo fa la differenza, perché libera e non imprigiona o inganna in un mare di pretese vicendevoli.

I bambini implicitamente chiedono alle mamme di starli a guardare mentre vanno in giro a sperimentare, giocare e a volte cadere.

Dammi il permesso di giocare ma dimmi tu quando smettere”.

Le regole, cara mamma sono importanti, perché permettono di ristabilire gli equilibri e danno potere a chi può assumersi il peso di portare certe responsabilità.

I bambini non sono dei piccoli adulti in miniatura, sono solo bambini.

“...ricordati solo che quando nascerò io dipenderò da te, dal tuo amore e dalla tua forza… dovrai esserlo anche per me finché non crescerò!”

Il compito di una mamma è uno dei più difficili, perché se “i figli so’ pezzi ‘e core”, giostrarsi in una sintonia di bisogni che riguardano entrambi, può essere complicato.

Prima di essere mamme siamo donne, e successivamente che cosa siamo?

Avere un figlio, non vuol dire sostituire i propri bisogni, bensì sapersi giostrare tra i propri e quelli del bambino.

Una mamma felice e realizzata, non è una madre egoista, bensì una persona che ha tanti più sorrisi da dare.

un bacio di mamma

Figli liberi, non solo ameranno in modo libero ma avranno anche l’opportunità di provare quello che canta in quel suo modo unico, De Gregori “E allora mise il cuore dentro le scarpe e corse più veloce del vento …” .

Se le mamme non son perfette, neanche i figli lo sono, ma d’altronde se non abbiamo paura di tirare un calcio di rigore è perché qualcuno che farà sempre il tifo per noi, ci ricorda che “..Un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo, dalla fantasia”.

bambini in gioco

FRANCESCO DE GREGORI – La leva calcistica della classe ‘ 68

Ho conosciuto nel profondo mia mamma solo a quattordici anni, ho smesso di sfidarla e ne ho compreso l’enorme valore a trentacinque. Né io né lei eravamo sbagliate, ma madre e figlio delle volte hanno bisogno di tempo per capirsi, apprezzarsi per poi lasciarsi andare .. penso per una madre, questa rappresenti il compito più difficile.

Dedicato alla dolce attesa di Alessia;
alle stupende donne e mamme
che mi ispirano da vicino,
Maria Francesca, Martina, Chiara, Lorenza, Anna, 

e ovviamente alla migliore di tutte, la mia!

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